La riforma delle pensioni che il governo Meloni si è proposto di fare per non tornare alla legge Fornero potrebbe saltare.
La primavera per Meloni e il suo esecutivo inizia con un duro lavoro: non solo la riforma fiscale ma anche la riforma delle pensioni. Su quest’ultima doveva arrivare un accordo tra il governo e i sindacati incontri che però sembrano in una fase di stallo. Dopo i primi due incontri ancora non c’è una terza data dove si dovranno discutere le misure di flessibilità da adottare nel 2024 e superare definitivamente la legge Fornero.
Il governo e i sindacati si proponevano di arrivare ad un accordo entro aprile quando arriverà il Def in parlamento con le previsioni di spesa per l’anno successivo. Ma si è ancora in alto mare e pare sia difficile da rispettare questa scadenza ed è probabile che la riforma slitti alla fine dell’estate. L’obiettivo di Giorgia Meloni è quello di superare la legge Fornero entro il termine della legislatura. Al momento ci sono molti dossier aperti sul tavolo del governo anche se il tempo stringe per riformare le pensioni.
Perché rischia di saltare una riforma strutturale
Vi è quindi un rischio concreto che non arrivi una riforma strutturale per il 2024 ma che si limiti ad altre misure provvisorie. Il problema maggiore per cui non si procede è la copertura finanziaria che al momento risulta insufficiente per una riforma definitiva che soddisfi le richieste dei sindacati. Arriva l’allarme anche dall’Inps che prevede che non ci siano le quote per coprire il pensionamento anticipato.
Per quanto riguarda Opzione donna arriva l’estensione della platea per consentire a 10mila donne in più di uscire dal lavoro a 59 anni, aggiunta ai 35 di versamenti richiesti, e magari anche a 58 per alcune specifiche categorie.